LA FAMIGLIA

LA FAMIGLIA

di Carlo Visconti

La famiglia ha subito profondi mutamenti nel corso del tempo: accanto alla diminuzione di matrimoni e all’ aumento di famiglie di fatto, si è assistito anche al declino della fecondita’ e all’aumento di separazioni e di divorzi in tutti i paesi del mondo occidentale.

In ambito sociologico e psicologico si preferisce utilizzare il plurale ‘famiglie’ e non più famiglia, le trasformazioni sociali e culturali, determinando significative modificazioni nelle strutture e nelle funzioni del sistema familiare, hanno creato così un’ ampia gamma di modelli familiari.

Mentre in passato gli studi degli scienziati sociali mettevano a fuoco le re­lazioni interne ed esterne al nucleo familiare, i recenti sviluppi della ricerca scientifica sulle famiglie tendono a privilegiare 1’analisi dell’intreccio tra in­dividuo e gruppo familiare. Permane la tendenza della famiglia a caratterizzarsi come nucleo relativamente chiuso all’esterno, regolato da norme e modelli specifici, come area degli affetti (e gli attori so­ciali che la percepiscono come tale si comportano di conseguenza), regolata da un codice affettivo che è esclusivo, selettivo, contingente, rinegoziabile ad ogni nuova occasione, legittimato quasi solo a livello individuale.

All’interno del dibattito attuale, la questione cruciale concerne le diverse forme che la famiglia può assumere nelle attuali società. Tali forme si diffe­renziano rispetto al criterio della composizione (famiglie con coppie di fatto, famiglie ricomposte e famiglie ricostituite in seguito alla separazione e ad una nuova unione coniugale, famiglie monoparentali), rispetto al genere (fa­miglie con coppia eterosessuale, famiglie con coppia omosessuale), rispetto all’appartenenza etnica (famiglie di immigrati o con coppia mista, o ancora con figli adottati di etnia diversa).

Ma la famiglia, nonostante le sue trasformazioni, resta sicuramento un elemento fondamentale nell’educazione e nel percorso dei figli rispetto alla maturità ed al loro ruolo di cittadini. Da molti anni purtroppo, sempre più spesso, la famiglia ha quasi completamente allentato l’attenzione sui figli, fino dall’età più delicata, l’infanzia.

Vengono parcheggiati davanti ai televisori, ai tablet che usano per troppe ore al giorno. Ma quest’abbandono si trasforma poi in una difesa senza quartiere dei figli che abbiano posto in essere comportamenti aggressivi, che abbiano fatto i bulli opprimendo altri compagni di scuola o di giochi. Tanti, troppi genitori difendono i comportamenti irregolari dei figli, non curandosi così della  diseducazione al senso morale che provocano, in sostanza costruendo cittadini, donne ed uomini senza moralità.

Accanto a questa assenza ed alle mancanze della famiglia, si aggiunge l’assenza della scuola che non si cura più anch’essa di costruire i buoni cittadini del futuro. Nei programmi ministeriali manca l’educazione civica, materia di una volta, l’educazione alla legalità.

Ma la Costituzione ha dedicato massima attenzione alla famiglia  (artt. 29-31) ed alla scuola (art.33-34) con l’evidente progetto che famiglia e scuola devono curare il benessere del singolo e della collettività iniziando proprio dall’infanzia. Ricominciamo, famiglia e scuola,  ad attuare dal basso quanto hanno previsto i Padri della Costituzione che l’anno prossimo festeggerà i suoi 60 anni.

Famiglia e scuola si riapproprino del proprio ruolo di formazione. Si preoccupino di formare le persone ed i cittadini del futuro. Così faranno più semplicemente una “formazione dei formatori” là dove i piccoli saranno i formatori del futuro.

Carlo Visconti



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