FINALMENTE! - Carlo Visconti

FINALMENTE! - Carlo Visconti

di Carlo Visconti

Finalmente qualcosa si è mosso.Era stata annunciata da tempo una seria iniziativa da parte del Governo tedesco per contrastare le fake news, i reati in rete,le persecuzioni personali, le aggressioni verbali, omofobe ,le aggressioni verbali, le calunnie gratuite. E così è stato.  A marzo la Cancelliera Angela Merkel  aveva  deciso di sottoporre all’esame del Parlamento una legge severissima per contrastare un fenomeno odioso,che si va diffondendo sempre di più nel mondo, permettendo a soggetti malati, repressi, di fare il proprio comodo,  protetti dalla Rete. Il progetto, appena annunciato, aveva attirato subito una serie di polemiche dai soliti fautori di una libertà sfrenata e senza controllo nell’uso di Internet,in nome di un malinteso senso di democrazia globale, che non tiene in alcun conto il diritto dei singoli. Il principio posto a base del progetto era quello della difficoltà di perseguire i singoli comportamenti per la vastità del fenomeno, sempre più in espansione, così, era stato previsto  per i social network , l'obbligo di  rimuovere in tutta fretta, i link dal contenuto penalmente rilevanti o contenenti notizie evidentemente false, andando incontro, in caso di violazione dell’obbligo a sanzioni pecuniarie salatissime. Come si legge sulla Repubblica, “quando il Ministro della Giustizia tedesco Maas ha annunciato il provvedimento, l'associazione degli editori tedeschi (Verband deutscher Zeitschriftenverleger) VdZ ha gridato alla censura. Ma il ministro socialdemocratico ha replicato che "per noi la libertà d'opinione finisce là dove comincia la calunnia". Come da prassi, nel resto, nel vecchio mondo fuori dal web”.In Italia il disegno di legge predisposto dalla Senatrice Gambaro, dove sono previste multe per chi pubblica notizie false su social network o siti avari, sembra fermo ed impantanato. Ed anche la parlamentare italiana, di fronte alle critiche di falsi moralisti libertari, aveva risposto :”"Il provvedimento è un primo passo per aprire un dibattito più ampio che non riguardi solo il mondo politico, ma tutti gli attori della società civile. Non vogliamo mettere un bavaglio al web, né fare gli sceriffi, ma normare quello che è diffuso e non ha regole". Finalmente è stata promulgata la Legge  denominata con una espressione impronunciabile  "Netzwerkdurchsetzungsgesetz" ("Network Enforcemente Act", comunemente conosciuta come "NetzDG" o come "Legge anti-odio" o "Legge Facebook"). Finalmente, per il momento, solo in Germania, quei vigliacchi, violenti e malati che continuano da anni ad attaccare odiosamente le etnie delle persone, la nazionalità, la religione, il genere, le disabilità, lo stato di salute, gli orientamenti sessuali, avranno un ostacolo in più contro le loro insane manie. E tanti opinionisti che gridano allo scandalo ogni volta che si tenta di imporre delle regole contro l’odio e l’aggressione in rete, dovrebbero ricordare che, per esempio, tempo fa la nota testata giornalistica inglese “TheGuardian”, ha fatto realizzare un esteso campionamento su commenti pubblicati sul proprio sito per circa 10 anni. Si è accertato che gli articoli redatti dalle giornaliste hanno prodotto un’enorme quantità di “trolling” (“pubblicazione di messaggi intenzionalmente sgarbati, volgari, offensivi, aggressivi o irritanti”), a fronte degli articoli redatti dai giornalisti uomini. In sostanza il sondaggio ha verificato, che in ossequio ad una oramai eclatante e pericolosa   persecuzione di genere, si insulta una giornalista donna a prescindere da ciò che abbia scritto o come lo abbia scritto. Quand’è che in Italia potremo evitare o comunque perseguire chi ha pubblicato, nei confronti dell’Assessore all’Istruzione e pari opportunità del Comune di Modena, la vile aggressione di genere:“Piddine, fatevi stuprare dagli immigrati, allora e come dice il mediatore culturale idiota, all’inizio fa male, poi... buon divertimento!”. Solo allora potremo dire :”Finalmente”.

Carlo Visconti
 



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