LA LEGGE DEL SILENZIO
LA LEGGE DEL SILENZIO
di Carlo ViscontiIl proprietario di una Ferrari avrebbe schiaffeggiato il padre di un disabile che protestava per essere stato privato del suo spazio privato di parcheggio riservato sulla strada. Nessuno dei presenti ha reagito in qualche modo.
. Eppure un episodio del genere dovrebbe far riflettere in maniera un po’ più approfondita.
La vera legge è quella del silenzio. Nelle famiglie si tacciono le violenze subite dai bambini, nei luoghi di lavoro si tacciono i soprusi nei confronti delle donne e gli imbrogli dei più maneggioni.
Ovunque si insegna un malinteso senso dell’onore quando si guarda con ostilità a chi ha il coraggio di indicare l’autore di qualche malefatta. Finanche nei tribunali ed in altri palazzi del potere, in troppi si affannano a disprezzare i collaboratori di giustizia, bollandoli superficialmente come delatori. Suvvia, guardiamoci bene in faccia, quante volte abbiamo storto il naso quando qualcuno ha avuto il coraggio di denunciare a viso aperto il collega di lavoro, il compagno di classe, il vicino di casa. Il commento più frequente è stato sempre : “ però poteva avere più discrezione “, “ poteva parlarne da parte con qualcuno “ “ si sarebbe trovata una soluzione più riservata”.
E’ questo un tam- tam pericoloso che sta lentamente minando il vivere civile. Se perfino in una strada pubblica di fronte ad un orribile sopruso si tace ad ogni costo, vuol dire che non c’è proprio più speranza.
Nessuno ha trovato la forza di uscire allo scoperto e dare pubblicamente del vigliacco al vile aggressore con la Ferrari Nessuno ha avuto il coraggio di fermare quest’arrogante violento, facendogli capire che si era comportato da vigliacco e non da uomo. E già, perché mi chiedo quale riguardo avere nei confronti di un personaggio del genere..Occorreva che tutta la gente che ha assistito, facesse capire con decisione al vile ferrarista, camorrista, che doveva vergognarsi di quello che aveva fatto e che era circondato dal disprezzo generale e che non era degno di stare in quella strada e forse neppure al mondo..
E’ vero non si possono pretendere atti eroismo dalla gente che oramai non ha fiducia nello Stato e nelle Istituzioni dai quali non si sente ben protetta.Ma allora davvero non c’è più speranza alcuna e le marce e le fiaccolate dei bambini e degli studenti o dei quartieri interi sono solo grottesche rappresentazioni a beneficio delle autorità?
Non può essere così. Non è possibile che tutte le coscienze siano tanto in letargo. Se è il caso, impariamo ad insegnare a tanti , non solo ai giovani, che è giusto denunciare apertamente e con coraggio chi violenta, chi delinque, chi si arricchisce ingiustamente, chi ruba, chi sfrutta il corpo degli altri,chi maltratta, chi violenta, E che comunque l’unione fa la forza anche nella denuncia contro l’imbroglio e la prevaricazione.
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