Difendere, dovere legale, civico e costituzionale - di Carlo Visconti

Difendere, dovere legale, civico e costituzionale - di Carlo Visconti

di Carlo Visconti

Cavalcare l'odio  per le istituzioni, è diventato lo sport preferito sui social media .Decine, centinaia di persone protette da nikname, soprannomi strani, impazzano sul web.
Offendono, minacciano, diffondono odio, diffamano. Cercano di disseminare il capovolgimento dei valori fondamentali della società.

Di recente due avvocati incaricati di difendere i due minorenni che si sarebbero macchiati dell’orribile violenza sulla spiaggia di Rimini, sono stati presi di mira sul WEB.
Gliene hanno detto di tutti i colori, offese minacce a loro ed ai familiari,inviti violenti a non difendere di fronte alla giustizia i due indagati. Addirittura, con modi spicci li avrebbero esortati a difenderli in modo non efficace. Che barbarie .L’avvocato difensore, qualunque sia il suo assistito, anche colui che risulta accusato del reato più odioso, deve essere difeso e difeso al meglio .

Già da anni la Corte Costituzionale ha più volte ribadito un principio peraltro da secoli vigente. Con la sentenza n. 18 del 1992, ha avuto modo di sottolineare come il diritto alla tutela giurisdizionale, vada considerato tra “i principi supremi del nostro ordinamento costituzionale, in cui è intrinsecamente connesso – con lo stesso principio democratico – l’assicurare a tutti e sempre, per qualsiasi controversia, un giudice e un giudizio”.

Ancora la Corte, con altra sentenza ha ribadito che il giusto processo previsto dall’art. 111 della Costituzione, ha affermato che quest’ultimo deve realizzarsi con la garanzia del contraddittorio, con le parti in condizione di parità nell’ambito di un processo di fronte ad un giudice imparziale e terzo.
La difesa è un dovere sacro dell’Avvocato officiato ed un diritto sacro di chi viene perseguito dalla legge.
 

L’Avvocato deve assicurare la difesa dell’imputato.
La sua attività non deve essere la difesa del reato, anche del più abietto. Non può essre lecito per l’avvocato rinunciare in modo aprioristico alla difesa di chi ha ucciso, ha stuprato, ha violentato, Un grandissimo Avvocato napoletano, Alfredo De Marsico, vero Principe del Foro ha affermato:”La coscienza dell’avvocato deve identificarsi in ogni momento con la coscienza morale dell’uomo e nessuna responsabilità tecnica può far derogare da questo supremo imperativo etico che riassume la dignità dell’uomo e dell’avvocato”.L’art. 24 della Costituzione recita: Art. 24 della Costituzione recita testualmente: “Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi. La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento”.
 

La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento. Sono assicurati ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni giurisdizione”. Difendere l’imputato più abietto accusato del reato più esecrabile, è la rappresentazione più nobile ed alta della funzione difensiva. La legge e la giustizia non si possono piegare alla “pancia” della piazza, alla tentazione di una giustizia sommaria derivante dalle forti emozioni, peraltro talvolta indotte, con enorme e talvolta  amplificazione da politici, opinionisti e quant’altro.Il Web è diventato un moltiplicatore dell’odio e della violenza. Ma gli avvocati italiani, forti di una tradizione secolare di senso civico ed onore sociale, sapranno certamente reagire a simili ignobili imposizioni.

Nel corso del G7 dell’Avvocatura, sapranno trovare la necessaria coesione per restituire al mittente intimidazioni e minacce, perché non è, per fortuna da tanti anni, il tempo del processo sommario del FarWest, dove il semplice sospettato veniva dalla gente portato a forza dalla cella dello sceriffo al nodo scorsio sull’albero più vicino.

Carlo Visconti



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