Gomorra: fuori dal coro - Carlo Visconti

Gomorra: fuori dal coro - Carlo Visconti

di Carlo Visconti

Giuseppe Borrelli (Procuratore Aggiunto e coordinatore della Direzione distrettuale antimafia di Napoli) ha dichiarato a proposito di “Gomorra la serie”: «La fiction non coglie alcun aspetto della camorra di oggi». E il procuratore nazionale antimafia Cafiero de Raho: «Umanizza i boss». Duro Gratteri (procuratore di Catanzaro): «Si dà di loro un’immagine simpatica, è rischioso». Queste le dichiarazioni di tre importanti magistrati da anni impegnati al contrasto della criminalità organizzata. I miei amici e colleghi con i quali ho lavorato nell’antimafia, hanno perfettamente ragione. L’operazione commerciale alla base della realizzazione delle serie della fiction Gomorra, non si è minimamente curata degli effetti di queste pericolose trasmissioni che, evidentemente, arriveranno a serie 10 o 11, perché rendono molti soldi con l’aiuto di critiche entusiastiche e forse compiacenti e conformiste. Ho visto alcune puntate delle tre serie. Ci sono scene di violenza terribili, di sopraffazioni, di inganni, di soprusi, di prepotenza. Insomma tutto il patrimonio di violenza della camorra e delle altre associazioni mafiose. Ed ancora, Il nuovo procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho, ha aggiunto: Ed il procuratore della Repubblica di Catanzaro ha sostenuto che “ la fiction consegni un’immagine tutto sommato positiva della criminalità, che i suoi personaggi siano «troppo simpatici» tra la gente e che questo rappresenterebbe un danno per la lotta alle cosche”. L’utenza principale che segue con ansia le puntate di Gomorra è certamente un’utenza particolare. Sul WEB è impazzata la polemica della concomitanza tra una importante partita di calcio della Squadra del Napoli e e una puntata della serie di Gomorra 3.  E così Sky ha accontentato (in nome evidentemente del profitto e della pubblicità) i telespettatori assetati di violenza ed ha reso disponibili su Sky On Demand gli episodi 5 e 6 di Gomorra fin dalle prime ore del mattino di venerdì 1° dicembre per consentire di vedere Gomorra prima della partita Napoli JUVE. Ed allora occorre riflettere. Il mondo dello spettacolo, la cinematografia ha per tanti anni raccontato con le immagini le presunte gesta dei violenti, dei malvagi insomma dei mafiosi. Per fare cassetta, mai una parola di condanna o immagini che potessero far comprendere la negatività di questi personaggi orribili. Saviano, che pure ha grandi meriti ha dichiarato: “Nelle serie volevo che il punto di vista fosse quello dei boss. Chi dice che i mafiosi sono diventati eroi non sa di cosa parla, nessuno di loro ha allure, sono squallidi, li smontiamo in ogni azione che compiono. Voglio fare misurare le persone con il male: quanta Gomorra c'è in ognuno di noi? Non mi piace far evadere lo spettatore ma lo voglio invadere “. Non sono d’accordo, Saviano forse pensa al pubblico con cultura, dotato di senso di critica che può comprendere questo scopo così presuntamente nobile delle immagini della serie. Purtroppo l’esperienza giudiziaria e di vita mi hanno convinto che non è così. Le masse di giovanissimi delinquenti  di Scampia, i picciotti di Palermo, di Reggio Calabria, della Puglia hanno bisogno di vera cultura, di modelli che non possono essere i personaggi di Gomorra. In nome di enormi profitti da pubblicità, non si rende un buon servizio alla collettività .

Carlo Visconti



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