Nodi o comuni da sciogliere di Carlo Visconti

Nodi o comuni da sciogliere di Carlo Visconti

di Carlo Visconti

Dal 1991 sciolti 300 comuni  per inquinamento mafioso «Dal 1991», quando fu introdotta la legge, «al 2014 sono stati sciolti per mafia quasi 300 comuni, con un aumento nel 2012 del 380% e nel 2013 del 320%»: sono dati che «indicano preoccupazione per un fenomeno diffuso di illegalità» e scontano «un radicamento delle infiltrazioni mafiose anche nelle regioni del Nord Italia».

Lo ha detto il presidente del Consiglio di Stato, Alessandro Pajno, ascoltato ieri dalla Commissione Antimafia.

Lo scioglimento dei Comuni ad infiltrazione mafiosa è un problema molto serio.
Specialmente nei territori delle Regioni meridionali che in maggior numero sono state interessate da questo fenomeno.

La pregressa esperienza giudiziaria mi induce ad un grande scetticismo sulla reale utilità di questo istituto così come concepito attualmente.

I Comuni inquinati vengono sciolti per tre anni.

Mentre in passato la scelta dei Commissari era orientata fermamente dai Prefetti delle Province nelle quali ricadono i Comuni sciolti,attualmente la indicazione è effettuata in modo rigidamente centralistico dal Ministero dell’Interno. Sempre più di frequente vengono indicati Prefetti in pensione per la posizione di vertice  o dirigenti e vice prefetti per quelle di semplici Commissari.
Molto spesso questi ultimi, sono in servizio effettivo in Prefetture  (dove mantengono il loro incarico), talvolta distanti dal Comune sciolto o anche presso il Ministero dove anche mantengono il loro incarico.
Ne scaturisce dunque una turnazione delle presenze che certo non può non nuocere alla continuità di una nuova gestione del Comune sciolto per mafia o camorra o ‘ndrangheta.
Non solo, ma occorre considerare che  i dipendenti comunali, i Dirigenti, rimangono al proprio posto e dovrebbero concorrere al risanamento delle amministrazioni. “Calati juncu che passa la china” recita un antico proverbio siciliano: di  fronte alle difficoltà, l'unico sistema per non essere travolto è quello di piegarsi, di assecondare, per potersi poi rialzare quando il brutto momento è passato.
Spesso è proprio lo zoccolo duro di queste amministrazioni che si mette al servizio  a quegli  amministratori comunali eletti e che si piegano alle mafie e rimangono al proprio posto. Una  volta eletto il nuovo Consiglio comunale e scelta la nuova giunta, costoro  potranno riprendere tutti gli antichi asservimenti alla criminalità organizzata.

E poi l’Amministrazione straordinaria dura solo tre anni che sono troppo pochi perché gli amministratori straordinari, liberi dalla ricerca del consenso elettorale, possano veramente risanare.
Forse ne occorrerebbero almeno cinque e forse sarebbe necessario prevedere una mobilità effettiva del personale che finirebbe di rimanere stanziale.Ma nessuno parla di questo problema e molti tuonano contro lo scioglimento dei comuni infiltrati dalla criminalità organizzata.

Carlo Visconti



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